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ARCHIVIO ARTICOLI  | Fumo e sedentarietà

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Informare, comunicare ed educare allo scopo di prevenire alcune delle numerose malattie legate a stili di vita scorretti: è questo uno degli obiettivi prioritari indicati dal Direttore Generale della Comunicazione del ministero della Salute Roberto Iadicicco, nel Piano Sanitario Nazionale 2003-2005.
Già dal 2002 si è infatti potuto assistere ad un impegno poderoso da parte del Ministero in tema di promozione degli stili di vita salutari. Durante il Semestre di Presidenza italiana dell’Unione Europea la questione è stata ritenuta di importanza tale da essere stata sottoposta all’attenzione internazionale, dando vita ad un grande e diversificato programma di comunicazione istituzionale su stili di vita e salute.

L’impegno nazionale ed internazionale è inoltre condiviso con le Regioni attraverso l’Accordo del 24 luglio 2004 che individua, tra le cinque linee prioritarie da finanziare con fondi specifici del Ministero della Salute, proprio la Comunicazione istituzionale. Ai progetti delle Regioni è infatti riservato il 20% delle risorse previste, sulla scorta degli obiettivi fissati dal Piano di Prevenzione Attiva, siglato a Cernobbio il 6 aprile.

Le campagne nelle quali il Ministero si è distinto per maggiore impegno e determinazione sono la lotta al fumo ed alla vita sedentaria, insieme ad una sempre crescente attenzione nei confronti del mondo degli anziani.

Il fumo costituisce infatti uno dei maggiori fattori di rischio nello sviluppo di patologie, croniche ed invalidanti, che influiscono negativamente sul benessere della popolazione e sull’economia del paese. Secondo il rapporto annuale dell’ISTAT infatti, la mortalità per specifiche patologie attribuibili al fumo è in Italia di circa 80.000 decessi l’anno, ma ancora maggiori sono i dati relativi alle malattie sviluppatesi anche a causa del fumo. Tra queste, oltre al cancro ai polmoni, patologie invalidanti come artrosi ed osteoporosi che, pur avendo cause inspiegabili e tendenzialmente naturali, vengono preoccupantemente aggravate dal consumo di nicotina.
Inoltre, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità lo stile di vita sedentario può rientrare a buon titolo tra le prime dieci cause di mortalità ed inabilità nel mondo. Numerose evidenze scientifiche dimostrano gli effetti benefici sulla salute prodotti da un’attività fisica moderata, ma svolta regolarmente.
Il ruolo protettivo dell’esercizio fisico è dimostrato soprattutto nei confronti delle patologie cardiovascolari e cerebrovascolari, di malattie metaboliche come il diabete e di malattie osteo-articolari ed in particolare dell’osteoporosi.
L’esercizio fisico moderato influisce inoltre positivamente sull’ipertensione e sul rischio di cancro.
Il semplice camminare ad andatura spedita per 30-60 minuti al giorno per più giorni alla settimana è associato ad una significativa riduzione dell’incidenza di mortalità per malattie cardiovascolari.
L’attività fisica aiuta poi a controllare il peso e riduce lo stress, l’ansia e il senso di depressione. Negli Stati Uniti, il piano sanitario nazionale “Healthy People 2010” individua l’incremento dell’attività fisica come uno dei principali obiettivi di salute per il paese, definendo programmi per incentivare la pratica dell’esercizio in tutte le fasi della vita.
Solo il 25% degli adulti pratica infatti attività fisica secondo i livelli minimi raccomandati (cioè 30 minuti di attività moderata almeno 5 giorni alla settimana oppure 20 minuti di attività intensa 3 o più volte per settimana) e solamente il 27% degli studenti tra i 9 e i 12 anni è impegnato in attività fisica moderata.
Anche grazie al deciso e costante intervento dell’Italia, l’Unione Europea ha stabilito, come priorità per l’anno 2004, la promozione e lo sviluppo dell’attività sportiva, da vivere come tappa indispensabile nel processo di socializzazione dei giovani. In un paese come il nostro, che è destinato ad “invecchiare” sempre di più a fronte della crescita della durata della vita media, educare i giovani alla prevenzione di malattie invalidanti, alla cura del proprio corpo e quindi alla tutela della loro salute, è un passo indispensabile da compiere per la salvaguardia della sanità e dell’economia pubbliche. Si rivela dunque fondamentale sviluppare progetti ed iniziative volte a sensibilizzare i cittadini, le scuole e le istituzioni sull’importanza dello svolgimento di una giusta attività fisica e del mantenimento di corretti stili di vita.
Sono questi i fini delle svariate e mirate campagne di comunicazione condotte dal Ministero della Salute. Campagne che si rivolgono direttamente al cittadino per incoraggiarlo ad occuparsi del suo benessere ed allo stesso tempo per metterlo in guardia rispetto ai pericoli che può correre, offrendogli la possibile soluzione ai problemi nei quali rischia quotidianamente di imbattersi.