ARCHIVIO ARTICOLI | Pirone: "Con L'AILA patto di solidarietà sul diritto alla salute"
di Pierangela Ghezzo
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Dal 1991 Giovanni M. Pirone è direttore generale dell'Istituto Italiano di Medicina Sociale, ente pubblico di ricerca e formazione.
Che cosa significa oggi "medicina sociale" e come garantire la tutela della salute del cittadino del 2000?
"Godere di buona salute non significa solo non avere malattie; vuol dire trovarsi in uno stato completo di benessere fisico, mentale e sociale. La salute è funzione della possibilità di partecipare attivamente, secondo le proprie attitudini e capacità, a tutte le forme ed i contesti della vita sociale. La medicina sociale è quindi scienza della prevenzione con approccio multidisciplinare nell'ambito dell'innovazione organizzativa e della riabilitazione, orientata anche al recupero e al reinserimento sociale".
Fare prevenzione oggi significa quindi progettare interventi ad ampio raggio?
"Certamente. La prevenzione è soprattutto attenzione ai fattori che permettono di conservare lo stato di salute. L'attività di ricerca dell'Istituto Italiano di Medicina Sociale per i prossimi anni è orientata allo studio dei fenomeni socio-sanitari emergenti nell'ottica della predisposizione di nuovi modelli di vita e di lavoro, che assicurino una migliore qualità della vita nel suo complesso. Alle terroristiche campagne di prevenzione cui abbiamo assistito negli anni passati, bisogna sostituire un progetto globale di intervento che favorisca una serena presa di coscienza generale della salute quale diretta conseguenza di uno stile di vita sano".
Anche la Fondazione Aila ha impostato la sua attività su questa linea...
"Con l'Aila l?istituto Italiano di Medicina Sociale avvierà iniziative congiunte nel campo della formazione e dell'informazione, per diffondere la consapevolezza del diritto alla salute e quindi della necessità che l'individuo partecipi attivamente alle questioni che riguardano la sua condizione psicofisica. In linea con i nuovi orientamenti di politica sanitaria, che inducono a stipulare il "patto di solidarietà" mediante un coinvolgimento generale di istituzioni, operatori, mass media e cittadini per la realizzazione di progetti rivolti alla tutela della salute, l'Istituto Italiano si Medicina Sociale ha istituito numerose collaborazioni con università ed enti pubblici e privati".